martedì 30 giugno 2015

Trattenuti sghignazzi sibilanti...

Opera di Gianni Bellini.

Guardandomi intorno mi accorsi che Ruskay's era un ristorante gay. I camerieri erano tutti gay, ed era gay anche l'onnipresente profumo di Windex usato per pulirli. I pavimenti piastrellati come una volta, le luci teatrali, gli scoppi di risate che si trasformavano all'istante in trattenuti sghignazzi sibilanti: tutto aveva un'aria piuttosto gay, anche gli uomini in T-shirt attillate a dispetto del freddo che faceva fuori, e io speravo solo che nessuno dei miei clienti mi vedesse lì. (dal romanzo di E. White "Jack Holmes e il suo amico)

martedì 23 giugno 2015

Eppoi tornò fuori inspirando...

Opera di Irina Karkabi.

Anna nuotava verso di lui e quando gli fu vicina Lorenzo le girò le mani attorno ai fianchi, strinse le natiche tra le mani, salì sulle anche e verso i seni e la baciò violentemente. Le morse il collo e la spalla e sentì il sale tra le labbra, la lingua bagnata e il collo bagnato e la strinse ancora di più contro di sè, premendo contro il seno forte come di un animale nel pieno della vitalità. Mentre lei sospirava, infilò la testa sott'acqua, la baciò ancora con violenza, spinse le labbra sull'ombelico e più giù divaricandole le gambe eppoi tornò fuori inspirando e lei gemeva e lui ricominciò a passarle la lingua sul corpo, ovunque, fin sotto le ascelle bianche e, mentre lei lasciava cadere la testa all'indietro, la prese con una mano tra le gambe. (tratto dal romanzo "Sono comuni le cose degli amici" di Matteo Nucci)


sabato 20 giugno 2015

Quel sorriso invadeva il mio corpo...


"Un sogno bellissimo che non avrei mai potuto immaginare in migliaia di sballi, vidi quella ragazza accanto a me che non era bella finché non sorrise, le ondate di calore che seguirono quel sorriso invadevano il mio corpo e uscivano per le punte delle mie dita come raggi multicolori, poi seppi che da qualche parte del mondo, da qualche parte, c'era l'amore anche per me...." (tratto dal film "The Basketball Diaries"-"Ritorno dal Nulla" con Leonardo Di Caprio "Jim Carroll")
 1.2. Opere di Mel Odom.

mercoledì 17 giugno 2015

Un muro inondato di sole...


La stradina costeggiava un muro inondato di sole che proteggeva un giardino abbandonato da anni. Si vedevano gli alberi di limoni, qualche palma, e c'era odore di fiori di limoni già rinsecchiti e un sottofondo di cicale. Dall'altra parte si apriva la valle e le case di pietra dei contadini, i pollai, i campi coltivati, le vigne che digradavano nei terrazzamenti irregolari. (dal romanzo di Matteo Nucci "Sono comuni le cose degli amici")

domenica 14 giugno 2015

Infilare un dito nel liquido tepore...

Dopo quell'episodio fu tacito tra loro che quando erano soli e si erano scolati qualche birra potevano baciarsi quanto volevano, e Jack poteva sollevarle la maglia, slacciarle il reggiseno, palparle e leccarle i grandi ma delicati seni, e anche passarle dolcemente la lingua intorno ai capezzoli. Di tanto in tanto se erano particolarmente in sintonia lui le sbottonava i jeans e le scostava le morbide mutandine di pizzo, poi infilava un dito nel liquido tepore che lì per lì sembrava accoglierlo ma che avrebbe potuto serrarglisi intorno alle nocche in qualunque momento. (dal romanzo di Edmund White "Jack Holmes e il suo amico)

lunedì 8 giugno 2015

Una adirata, instancabile minoranza...


Non ci vuole una maggioranza per prevalere ma una adirata, instancabile minoranza, desiderosa di accendere focolai di libertà nelle menti degli uomini. (Samuel Adams, politico americano, 1722-1803)

1.2. Grotte buddiste di Longmen nella città di Luoyang Cina.

sabato 6 giugno 2015

Quante cose di me non ti ho mai detto!

Non avevo raccontato loro che un giorno, girovagando in bicicletta nelle campagne intorno alla casa dei nonni, ero entrato per caso a curiosare in quello che sembrava un rudere e, inaspettatamente, mi ero trovato di fronte a una mucca. Doveva aver partorito da poche ore; ai suoi piedi, con gli occhi ancora trasognati di chi viene da un altro mondo, giaceva il vitellino. Vedendomi, aveva emesso un forte soffio dal naso, come a dire: stammi lontano, non avvicinarti al mio piccolo; guarda, ma non toccare. Non c'era minaccia nel suo sguardo, piuttosto maestà, orgoglio, determinatezza. Aveva il naso umido, gli occhi con lunghe ciglia - neri, lucidi, profondi. Eravamo solo noi tre là dentro, ma era come se, fra i nostri tre sguardi, si fosse raccolto l'universo intero, come se la frammentarietà della mia vita, per un istante, si fosse ricomposta.
C'era stupore, e meraviglia e forza. C'era dono, cura e calore. C'erano le domande e le risposte, tutte raccolte in un unico soffio. Per questo, tornato a casa, con l'ingenuità dei miei dieci anni, avevo proclamato trionfante che avrei avuto una stalla. Quante cose di me non ti ho mai detto! Eravamo talmente giovani, talmente pieni di entusiasmo per il tempo che stavamo vivendo. C'era il presente - il tempo del nostro amore - e il futuro, che sarebbe stato ciò che negli anni a venire avremmo costruito insieme: il lavoro, la casa, i bambini, seguendo l'aspirazione di lasciare il mondo migliore di come l'avevamo trovato. Tutto ciò che era alle spalle non aveva nessuna imporanza, eravamo sicuri che la nostra passione e il nostro amore avrebbero superato ogni ostacolo. (dal romanzo di Susanna Tamaro "Per sempre")
1.2.3. Opere di Brian Richard Taddei.

mercoledì 3 giugno 2015

Sognare a occhi aperti su una vita immaginaria...

Opera di John Singer Sargent, Palazzo Labia, Venice, 1913.

A Jack non andava più a genio l'inaccessibilità di Will rispetto alla costanza della presenza di Peter. Preferiva fare sogni a occhi aperti su una vita immaginaria con Will che vivere la relazione con Peter. Gli piaceva provare a figurarsi come sarebbe stato toccare il corpo di Will e come avrebbe reagito ai suoi stimoli, piuttosto che conoscere a memoria il funzionamento di quello di Peter. Il sesso reale era  troppo carnale, troppo medico, come se il sesso lo costringesse a immergersi nelle pulsazioni e nel sudore, tra i nervi, le valvole e le secrezioni, mentre le fantasie sessuali restavano pure astrazioni, erano spirituali, immateriali. (dal libro "Jack Holmes e il suo amico" di Edmund White")