lunedì 11 maggio 2015

Il ragazzo della porta accanto...

Jack era alto e slanciato e aveva addominali duri come il guscio di una tartaruga. I suoi capelli lisci si potevano definire biondo sporco, per quanto lui li tenesse pulitissimi lavandoli con lo shampoo Breck, un prodotto per donne. Le compagne a cui Jack era simpatico dicevano che aveva un aspetto da ragazzo della porta accanto, mentre quelle a cui piaceva davvero vedevano in lui il lanciatore di una squadra di baseball. A ogni complimento o cenno di interesse nei suoi confronti esultava (cosa di cui si pentiva all'istante). Si chiedeva se i suoi bizzarri genitori fossero coscienti del suo valore. Il sabato sera i ragazzi del collegio guardavano un film con le ragazze della scuola femminile gemellata con la loro. I ragazzi, soprattutto i convittori, con le donne erano goffi come monaci, ed era sempre un'impresa convincerli a rivolgere la parola alle loro ospiti durante il rinfresco a base di biscotti e sidro analcolico che seguiva la proiezione. I non convittori, che di solito passavano il fine settimana a casa, erano molto più a loro agio quando gli capitava di partecipare a quelle serate. Se non altro trattavano le donne come esemplari della stessa specie, mentre i convittori deglutivano imbarazzati, cambiavano colorito e si prendevano a gomitate nelle costole, quasi che le ragazze fossero cose preziose di cui avere soggezione, come cavalli purosangue appena acquistati.
Jack andava d'accordo con maschi e femmine perchè era il classico "bravo ragazzo". Aveva l'abitudine di porre domande insolite e molto precise anche a completi estranei. A una mostra fotografica studentesca poteva, senza alcun preambolo, chiedere alla persona in piedi accanto a lui: "Si vede proprio che sono scatti dello stesso fotografo, eh? I soggetti sembrano tutti usciti dagli anni Trenta." Per quanto strano fosse l'approccio, a Jack bastava che l'interlocutore gli dicesse come la pensava. Gli dava l'impressione che si conoscessero da una vita. (tratto dal libro "Jack Holmes e il suo amico" di Edmund White)

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