Scultura di Paul Dubois, "Narcisse".
Non è che Hanna ed io, dopo il primo giorno delle vacanze di Pasqua, non fossimo più stati felici. Noi non fummo mai così felici come in quelle settimane di aprile. Per quanto quella prima lite, e in genere il nostro litigare, fosse falsato, tutto ciò che il nostro rituale del leggere, far la doccia, fare l'amore e star distesi insieme riusciva a schiudere, ci faceva bene. Inoltre, con l'accusa che io non avrei voluto far vedere che la conoscevo, lei si era assunta un impegno. Se io volevo mostrarmi in giro con lei, lei non poteva sollevare obiezioni di principio. "Ah, non volevi farti vedere con me!": questo non le andava certo di farselo dire. E così, la settimana dopo Pasqua, partimmo in bicicletta, quattro giorni a Wimpfen, Amorbach e Miltenberg. Non ricordo più che cosa dissi ai miei genitori. Che andavo insieme al mio amico Matthias? Con un gruppo? Che andavo a trovare un mio vecchio compagno di classe? E' probabile che mia madre, come sempre, fosse preoccupata, e che mio padre, come sempre, trovasse che lei non aveva motivo di preoccuparsi. Non ero stato appena promosso, cosa che nessuno si aspettava da me? Mentre ero malato non avevo speso i miei soldi. (tratto dal romanzo "The Reader" - "A Voce Alta" dello scrittore Bernhard Schlink)
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