mercoledì 8 aprile 2015
Accettami come sono stato fatto da Dio e...
Fissai negli occhi Konradin che, al pari di me, era molto turbato. "E tuo padre?" balbettai. "Oh mio padre! Bè, per lui è diverso. Mio padre si disinteressa delle persone con cui sto. Per lui un Hohenfels sarà sempre un Hohenfels. ovunque sia e chiunque frequenti. Forse se tu fossi una ragazza, sarebbe diverso. Probabilmente ti accuserebbe di volermi incastrare e la cosa non gli andrebbe affatto. Certo, se la ragazza in questione fosse immensamente ricca potrebbe, dico potrebbe, pensare all'eventualità di un matrimonio, ma anche in questo caso non credo che oserebbe urtare i sentimenti di mia madre. Sai, è ancora molto innamorato di lei." Fino a quel momento era riuscito a non perdere la calma, ma tutt'a un tratto, travolto dall'emozione, gridò: "Non guardarmi con quegli occhi da cane ferito! Non sono responsabile di quello che pensano i miei genitori. Oppure credi che sia colpa mia? Vuoi forse accusarmi di tutti i mali del mondo? Non ti sembra che sia arrivato il momento di crescere, di smetterla di sognare e di affrontare la realtà?" Dopo questo sfogo si placò. "Mio caro Hans", disse con grande dolcezza, "accettami come sono stato fatto da Dio e da circostanze indipendenti dallia volontà. (dal libro: "L'amico ritovato" di Fred Uhlman)
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