I giorni seguenti lei aveva il primo turno. Tornava a casa a mezzogiorno, e io marinavo regolarmente l'ultima ora per poterla aspettare sul pianerottolo davanti alla sua porta. Facevamo la doccia e poi l'amore, e poco prima dell'una e mezza mi rivestivo in fretta e furia e sparivo. A casa mia si pranzava all'una e mezza. La domenica, invece, si andava a tavola a mezzogiorno, ma di domenica anche il suo primo turno cominciava e finiva dopo. Io avrei fatto volentieri a meno della doccia. Ma lei era di una pulizia estrema. Faceva la doccia ogni mattina, e a me piaceva l'odore di profumo, di sudore fresco e di tram che lei riportava dal lavoro. Mi piaceva anche il suo corpo bagnato, insaponato; mi lasciavo volentieri insaponare da lei e la insaponavo volentieri, e lei mi insegnò a farlo senza vergogna, con grande accuratezza e una sicurezza naturale nel prendere possesso dell'altro. Anche quando facevamo l'amore lei prendeva possesso di me in modo naturale. (dal libro "A Voce Alta" di Bernhard Schlink)
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