mercoledì 19 novembre 2014

Stavo per dirgli qualcosa, quando arrivò il lettighiere che.........................

Ero solo, accanto alla persona più sconvolgente con la quale io abbia mai diviso l'aria di una stanza. Nessuno mi ha mai tolto il fiato come fece lui; nè ho mai sentito vicino il respiro di un altro dopo quella volta. Rimanemmo in silenzio. Lui continuava a fissarmi. Quasi due minuti di tensione iniziale. Lui fiutava la mia paura, ma non sembrava intenzionato ad aggredirmi. E poi spezzò quel momento...... "Mi chiamo Martin, e tu?" Mi tese la mano, ma io esitai. I miei mi dicevano sempre di non parlare mai con gli sconosciuti. Anche se il signor Martin, almeno in teoria, non poteva essere considerato tale, visto che avrei dormito accanto a lui come minimo nelle tre notti successive, salvo complicazioni. Uno sconosciuto che da un momento all'altro diventava, per cause di forza maggiore, una persona vicina. Era strano. "Dani" dissi, quasi in un sussurro. Ma dovette sentirmi. Afferrai con forza la mano che mi porgeva. Lui sorrise, ma non strinse. Un bel gesto, perchè mi diede l'illusione di essere più forte di lui. Stavo per dirgli qualcosa, quando arrivò il lettighiere che doveva portarlo in sala operatoria. (tratto dal libro "Se mi chiami mollo tutto..... però chiamami" di Albert Espinosa)

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