"In quegli anni - racconta Totò a Giacomo Gambetti che lo intervista - quando c'era un regime che imponeva di non aprir bocca, non si apriva bocca, magari con la paura come facevo io...... Abbiamo avuto noie terribili e una bomba sul teatro, il "Valle", e tutti i giorni richiami del Ministero della Cultura popolare...... Pochi giorni prima della liberazione di Roma ebbi una telefonata dalla Questura e una voce anonima mi disse: "Si nasconda perchè verranno a prenderla......" Allora io scappai, volevano portarmi al Nord. In quei momenti io ce l'avevo un pò coi tedeschi e nelle battute delle riviste ci mettevo un pò di malignità. Vedevo per strada i rastrellamenti, le fucilazioni..... Certo, ne abbiamo passate tante......." (Principe Antonio de Curtis)
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