Nuwara Eliya, Sri Lanka
C'è gente, c'è tanta gente, che divide, che spacca, gli umori, finendo quasi per nutrirsi delle capacità di essere fazioso. Terribilmente amato o terribilmente detestato come - secondo alcuni - dovrebbe essere nella competizione. Perchè - sempre secondo alcuni - la competizione è sfida estrema, è scontro e non confronto. E' l'impossibilità di leggere, all'interno di un racconto, le sfumature che accompagnano e scandiscono le parole. Alzare la voce serve troppo spesso ad affermarsi, accentuare se stessi serve troppo spesso a credere di facilitare così la definizione di se stessi. E' vero invece il contrario. Alzare la voce serve, molto spesso, a non farsi ascoltare, proporre la parte di sè meno sfumata è l'anticamera di un dialogho interrotto. (tratto dall'articolo "Quell'uomo che vive nei racconti di papà" di Alessandro Vocalelli pubblicato su Corriere dello Sport il due dicembre 2016)
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