sabato 3 dicembre 2016

Alzare la voce...

Nuwara Eliya, Sri Lanka

C'è gente, c'è tanta gente, che divide, che spacca, gli umori, finendo quasi per nutrirsi delle capacità di essere fazioso. Terribilmente amato o terribilmente detestato come - secondo alcuni - dovrebbe essere nella competizione. Perchè - sempre secondo alcuni - la competizione è sfida estrema, è scontro e non confronto. E' l'impossibilità di leggere, all'interno di un racconto, le sfumature che accompagnano e scandiscono le parole. Alzare la voce serve troppo spesso ad affermarsi, accentuare se stessi serve troppo spesso a credere di facilitare così la definizione di se stessi. E' vero invece il contrario. Alzare la voce serve, molto spesso, a non farsi ascoltare, proporre la parte di sè meno sfumata è l'anticamera di un dialogho interrotto. (tratto dall'articolo "Quell'uomo che vive nei racconti di papà" di Alessandro Vocalelli pubblicato su Corriere dello Sport il due dicembre 2016)

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